
Le due soap sono nate dal genio di Aurora Guerra
Molti telespettatori affezionati alle soap spagnole più seguite dal pubblico italiano degli ultimi anni, “Il Segreto” e “Una Vita” hanno da tempo notato la “somiglianza” tra le due trame, arrivando a domandarsi come mai le due storie fossero a tratti molto simili. Stessi attori (vedi Jordi Coll), trame e dialoghi simili e in gran parte drammatici anche se l’ambientazione è differente: “Una vita” è ambientata in Spagna alla fine del 1800 e affronta la vita delle classi borghesi che vivevano già in città grandi, “Il Segreto” nella seconda decade del 1900 ci narra i problemi e le vicissitudini di contadini e piccoli artigiani della Spagna rurale, alla prese con il difficile rapporto con la proprietaria terriera Donna Francisca, simile nei comportamenti a centinaia di altri latifondisti del mondo contadino di quegli anni.
L’autrice, Aurora Guerra, ha dovuto più volte rispondere soprattutto in relazione agli episodi tragici che si susseguono in continuazione durante la trama delle telenovele spagnole ma la sua risposta è stata semplicemente che “all’epoca questi fatti esistevano e si ripetevano”. Può darsi, ma non tutti insieme nell’arco temporale di alcuni anni e soprattutto uno dopo l’altro senza un attimo di tregua. Nonostante le critiche per queste tremende trame, comunque, le due soap sono tra quelle più prolifiche della televisione italiana.
La Guerra, ha poi confidato di aver rispolverato lo stile e la tipologia di trama de Il Segreto per riavere lo stesso successo con “Una Vita” ed ha avuto ragione. Le due soap della sceneggiatrice sono diventate negli anni dei veri trampolini di lancio per molti attori emergenti, che in genere si fanno conoscere al grande pubblico partecipando ad uno o due stagioni delle soap, per poi spiccare il volo verso il successo in produzioni televisive maggiori. L’unico inconveniente è che spesso questi attori sono rimasti intrappolati nel personaggio che hanno interpretato ne “il Segreto ” ed in “Una vita” ed il pubblico spesso non è riuscito ad apprezzarli allo stesso modo in ruoli diversi da quelli in cui era abituato a vederli recitare.