
Il primo trimestre del 2025 ha segnato una svolta significativa nel settore dell’intrattenimento, con Warner Bros. Discovery (WBD) che ha superato Disney+ nella crescita degli abbonati, mentre entrambe le aziende hanno presentato risultati finanziari contrastanti. A emergere è il rinnovato dinamismo del mercato dello streaming, ma anche l’incertezza legata ai possibili dazi annunciati dall’ex presidente Donald Trump sui film stranieri.
Warner Bros. Discovery in forte espansione nello streaming
Secondo quanto riportato da Bloomberg e CNBC, Warner Bros. Discovery ha chiuso il trimestre con 122,3 milioni di abbonati, superando le previsioni e registrando un incremento di oltre 5 milioni rispetto al trimestre precedente. I ricavi dallo streaming sono cresciuti dell’8% fino a 2,66 miliardi di dollari, anche se leggermente al di sotto delle attese degli analisti di FactSet, che stimavano 2,75 miliardi.
Nonostante una perdita per azione di 18 centesimi – comunque migliore rispetto ai -40 centesimi dell’anno scorso – e un calo del fatturato del 10% (8,97 miliardi contro i 9,59 previsti), le azioni WBD sono salite del 2,6% giovedì, segno che il mercato ha reagito positivamente ai dati sulla crescita degli abbonati.
Disney: parchi tematici in espansione e utili in crescita
Disney, dal canto suo, ha registrato risultati solidi con un utile per azione in crescita del 20% a 1,45 dollari, superando le stime di FactSet che prevedevano 1,19 dollari. Il fatturato è salito del 7% a 23,6 miliardi, guidato soprattutto dalle divisioni intrattenimento e parchi tematici. In particolare, il segmento delle esperienze ha toccato gli 8,88 miliardi di dollari, con una crescita del 6% grazie a un aumento del traffico nei Disney Vacation Club, nella Disney Cruise Line e nei parchi a tema.
Tuttavia, Disney+ ha mostrato segnali contrastanti: pur raggiungendo i 126 milioni di abbonati, ha visto una contrazione rispetto ai 153,6 milioni dell’anno precedente. Hulu e ESPN hanno mantenuto performance stabili, ma con un leggero calo per quest’ultima, scesa a 24,1 milioni di utenti.
Un annuncio strategico importante riguarda la costruzione di un nuovo parco a tema ad Abu Dhabi, in collaborazione con il gruppo Miral. Sarà il primo resort Disney negli Emirati Arabi Uniti e promette di diventare “la destinazione più avanzata e interattiva” del portafoglio Disney, secondo quanto dichiarato da Josh D’Amaro, presidente di Disney Experiences.
Trump e la minaccia dei dazi sui film stranieri
A rendere incerto il futuro del settore è però l’annuncio shock dell’ex presidente Donald Trump, che ha proposto l’introduzione di dazi del 100% su tutti i film prodotti all’estero. Secondo il Wall Street Journal e Reuters, Trump ha motivato la decisione con l’intento di riportare le produzioni negli Stati Uniti, accusando altri Paesi di attrarre le major con “ogni sorta di incentivi”.
Tuttavia, diversi analisti hanno espresso forti dubbi sulla fattibilità e sulle conseguenze della misura. Morgan Stanley avverte che una simile politica potrebbe portare a un aumento dei costi, a meno produzioni e a dazi di ritorsione da parte di altri Paesi, minando proprio l’industria che si vorrebbe proteggere. Inoltre, molti film – come il nuovo “Minecraft Movie” di Warner Bros., girato in Nuova Zelanda e Canada – vedono già una filiera produttiva distribuita a livello globale, rendendo difficile qualsiasi tassazione univoca.
Doug Creutz, analista di TD Cowen, ha commentato che il potenziale svantaggio supera di gran lunga qualsiasi beneficio commerciale, mentre Barclays sottolinea la totale mancanza di dettagli operativi sul provvedimento.
Outlook 2025: segnale positivo per Disney, ma l’industria resta sotto osservazione
Disney ha confermato una crescita attesa del 16% degli utili per l’intero anno fiscale, alzando la guidance a 5,75 dollari per azione, ben oltre le stime di FactSet (5,43 dollari). La società prevede anche una crescita a doppia cifra per il settore dell’intrattenimento e un aumento del 18% nel comparto sportivo.
Nonostante questi segnali positivi, le azioni Disney restano in calo dell’8% da inizio anno, posizionandosi come una delle sei peggiori performance nel Dow Jones Industrial Average del 2025.
Conclusione
Il confronto tra Warner Bros. e Disney evidenzia due strategie diverse: una puntata aggressiva sullo streaming per la prima, e un’espansione nel settore esperienziale per la seconda. Entrambe si muovono però in un contesto geopolitico instabile che potrebbe cambiare radicalmente le regole del gioco. Con l’eventuale imposizione di dazi sui film stranieri, l’intero ecosistema globale dell’intrattenimento potrebbe essere messo alla prova.
Fonti autorevoli citate: Bloomberg, CNBC, Wall Street Journal, FactSet, Morgan Stanley, Reuters, TD Cowen, Barclays